Una via al femminile per Albino

Martedì 6 maggio gli studenti della 4D quattro donne della nostra storia locale o regionale che che meriterebbero una strada, una piazza a loro nome

Fabrizio Rota

Docente e funzione strumentale

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Martedì 6 maggio gli studenti della 4D di Romero hanno presentato al Sindaco di Albino, Piero Esposito, quattro donne della nostra storia locale o regionale che meriterebbero una strada, una piazza, un vicolo, … a loro nome. La sfida è anche quella di dare più femminilità a tutta la nostra toponomastica perché di tutte le strade che hanno un nome di persona in Albino, solo il 4% ha nomi femminili.

Anna Kuliscioff, nata in Crimea e naturalizzata italiana, ha attirato l’attenzione di un gruppo di studenti per la sua lotta per il suffragio femminile, la sua lotta contro le malattie puerperali e la sua attenzione ai poveri come medico a Milano fino alla sua morte appena 100 anni fa, il 29 dicembre 2025.

Un altro gruppo ha proposto il nome di Annamaria Torriani Gorini, che ha anche una formazione scientifica. Dopo aver conseguito il dottorato in biologia a Milano nel 1942, tra il 1945 e il 1948 accolse con il marito Luigi per tre anni centinaia di orfani di guerra a Selvino, frazione di Albino. Diventò ricercatrice presso l’Istituto di Chimica e Biochimica Giulio Ronzoni di Milano e lascia l’Italia per l’Institut Pasteur di Parigi, dove ebbe l’opportunità di lavorare con i futuri premi Nobel Melvin Cohn e Jacques Monod. Poi, andò negli Stati Uniti, nelle università di New York e poi a Boston all’Università di Harvard e al MIT. Il suo contributo alla promozione delle donne nella scienza è pienamente nelle preoccupazioni dei nostri studenti della Romero.

Elisabetta Ambiveri, Betty per i familiari, ha attirato l’attenzione del terzo gruppo per il suo impegno politico e sociale a Bergamo e Seriate. Il suo volontariato nella Croce Rossa Italiana durante la Prima Guerra Mondiale è stato il punto di partenza per le sue azioni a favore delle vittime dei conflitti. Rimase membro di questa organizzazione fino alla fine della sua vita nel 1962. Dopo essere sfuggita alla pena di morte per resistenza ed essere sopravvissuta al carcere in Germania, è tornata per impegnarsi nella vita politica ma anche per continuare un’attività a sostegno dei cristiani in Russia e dei disabili.

Infine, il quarto gruppo si è interessato a Emma Honegger, meglio conosciuta in Albino come Milly. Nata in una famiglia di industrialisti di origine protestante svizzera, che ha consentito a molti abitanti di Albino e dintorni di godere di un posto lavoro, Milly Honegger si è impegnata fin da subito per il benessere delle donne in azienda, in particolare prendendosi sempre cura con discrezione dei bambini, dei dipendenti e poi degli anziani partecipando al finanziamento di una casa di riposo.

Quattro nomi che concludono un percorso di ricerca e studio sui diritti umani e sul posto delle donne nella nostra società.

Ringraziamo di cuore il Sig. Sindaco per il tempo che ci ha dedicato e per l’interesse che ha dimostrato per le proposte dei nostri studenti. Grazie anche alla coordinatrice del progetto, la professoressa Elena Foini e a tutti i docenti coinvolti. Complimenti agli studenti!

Yves Léauté