Il Romero saluta la dirigente Maria Peracchi

Durante il collegio dei docenti del 14 giugno 2025 il Romero ha salutato la sua dirigente Maria Peracchi.

Fabrizio Rota

Docente e funzione strumentale

0

Articolo su Myvalley

Albino: la dirigente Peracchi saluta l’Istituto Romero

Il servizio su Antenna2 TV

 

L’articolo su L’Eco di Bergamo

La lettera di saluto del Romero

Cara Preside 

Con l’avvicinarsi della fine del suo incarico, sentiamo il desiderio di esprimerle la nostra più profonda gratitudine. La sua porta sempre aperta non è stata solo un gesto concreto, ma un’immagine chiara del suo stile, che ha profondamente plasmato la nostra comunità scolastica.

La sua porta sempre aperta ci ha insegnato il valore dell’essere comunità che accoglie e soprattutto ascolta; la sua fiducia negli studenti ci ha mostrato il cammino da percorrere: sostenerli nel rispetto delle regole della convivenza civile, scegliere la via del dialogo schietto e della riflessione, offrire sempre una possibilità di crescita, anche di fronte ai casi più “difficili”; il confronto con noi docenti è sempre stato aperto e sincero, e ci ha insegnato che la nostra professione, così bella ma spesso anche così difficile e delicata, richiede passione e rigore; la sua gestione dei rapporti tra le varie componenti e con le famiglie ci ha dato la possibilità di considerare il conflitto come opportunità, creando un ambiente di lavoro sereno e accogliente dove ognuno ha trovato la possibilità di esprimersi.

La sua porta sempre aperta ci ha permesso di credere nella ricerca e di guardare al futuro come ad una possibilità di crescita; la sua fiducia nell’innovazione, anche tecnologica, ha ampliato gli spazi e soprattutto gli orizzonti della nostra scuola. Sappiamo che gestire tale complessità e numeri così grandi non è stato sempre facile, ma la sua tenacia e le sue capacità organizzative hanno permesso di affrontare le sfide che si sono presentate attraverso scelte opportune.

La sua porta sempre aperta ci ha trasmesso una visione della scuola che va oltre la semplice trasmissione di nozioni, perché la scuola può assolvere al suo compito solo se assume un ruolo cruciale nell’educazione consapevole e democratica delle nuove generazioni. È questa visione, ampiamente condivisa e partecipata sotto la sua guida, che ha consentito al nostro istituto di radicarsi sempre più nel territorio e, contemporaneamente, di aprirsi ad un orizzonte sempre più vasto, costruendo nel tempo collaborazioni solide e fruttuose con altri istituti, con gli enti locali, le associazioni, le imprese e le organizzazioni formative a livello nazionale e internazionale.

Quasi sempre i cambiamenti sono destabilizzanti e a volte possono generare disagi e preoccupazioni, ma siamo certi che l’eredità che lascia possa solo rappresentare un punto di partenza per chiunque prenderà il suo posto. 

Le auguriamo il meglio per questa nuova fase della sua vita, e non dimentichi mai che qui, al Romero, la porta per lei sarà sempre aperta.

GRAZIE.

 

SALUTO DELLA DIRIGENTE PERACCHI AL COLLEGIO DOCENTI

Anche io dodici anni fa trovai la porta aperta al Romero: fui accolta con gentilezza e disponibilità da tutti.

Ho un pensiero per voi: una lettera in parte uguale per tutti, in parte personalizzata. Non sono proprio 160 tutte diverse, ma ho cercato di pensare a ciascuno di voi…. E’ una manifestazione di affetto nei vostri confronti, che mi ha tenuto compagnia in questi mesi dopo la decisione non proprio semplice. Mi ha permesso di salutarvi uno a uno, di ringraziarvi e di rielaborare un po’ questo cambiamento  che segna l’inizio di una nuova fase della mia vita, in verità non ancora ben realizzato. Non vi dirò il contenuto quindi della lettera che potrete leggere con calma e che potrete ritirare all’uscita, chiedendo a Beatrice e Luca,  spero che vi faccia piacere, questa è la mia intenzione, un piccolo ricordo…..Ovviamente se qualcuno avrà piacere di rispondere a sua volta può farlo e ne sarei felice.

Quello del Dirigente è stato per me un lavoro che, insieme alla famiglia, ha riempito la mia vita e mi ha reso quella che sono, ha costruito in modo rilevante la mia identità. Ho appreso molto da questa esperienza lavorativa, non solo a livello professionale, ma anche umano. La scuola è un universo di relazioni, anche conflittuali, che ho imparato  sempre più a curare, mi sono rapportata a ciascuno cercando di capire quale fosse il bisogno espresso o sottinteso, provando a dare risposte che fossero “super partes”.

Altro mio impegno è stato quello di costruire e mantenere un’organizzazione funzionale ed efficiente della scuola, anche attraverso il richiamo costante al rispetto delle regole da parte di tutti, del resto un sistema così complesso necessita di chiarezza e determinazione nella guida.

Ho sempre promosso l’innovazione e il miglioramento nella convinzione che non ci si possa fermare se si vuole dare un servizio di qualità.

Le competenze gestionali, organizzative e progettuali mi rimarranno, me le porto con me, spero che mi possa essere utile anche nella nuova fase di vita che sto per iniziare.

Durante tutti questi anni ho dovuto accantonare tanti desideri che spero almeno in parte di realizzare, nel futuro prossimo, salute permettendo….Finora ho pensato ad un Pit Stop: fermarmi un po’ e poi ripartire. Ma un impegno,  una novità che mi fa molto piacere c’è già ed è recentissima: venerdì scorso mentre ero a Rondine per l’incontro con il nostro presidente Mattarella, mi è stato chiesto di collaborare per la diffusione della sperimentazione Rondine nelle scuole della Lombardia! Ne sono veramente onorata!

In ogni caso, ho pensato a lungo prima di decidere, due giorni prima che scadesse il termine della domanda. Del resto la stanchezza si fa sentire. Sono al Romero da 12 anni, ma faccio questo mestiere da 32 (avevo 29 anni quando superai il concorso nazionale da Direttrice Didattica).

E’ tempo che lasci spazio a qualcuno, più giovane e con più energie e voglia di affrontare problemi sempre più complessi, da quelli burocratici alle fragilità degli studenti, delle famiglie, ma anche del personale.

Mi conforta lasciare una scuola rinnovata, e ben organizzata,  con dotazioni e spazi all’avanguardia, ma soprattutto avere la certezza della vostra presenza convinta, della vostra professionalità e della vostra dedizione, che vi chiedo di continuare a manifestare per i ragazzi e le loro famiglie.

Sono tantissimi i ricordi e le soddisfazioni che hanno accompagnato questi anni intensi, in cui tanto è cambiato in tutti i sensi: le richieste e le sollecitazioni alla scuola, la società, il modo di pensare del mondo adulto, i ragazzi…. Insieme abbiamo cercato di rinnovare e migliorare costantemente l’offerta formativa del Romero e l’approccio all’insegnamento in modo che fosse adeguato al cambiamento continuo. Siamo riusciti? Penso di sì, ci sono evidenze che lo confermano.

I ricordi più belli, che mi porterò nel cuore, riguardano i ragazzi. Ricordo quelli con storie complicate, talvolta dolorose, e quelli oppositivi, “difficili”, che siamo riusciti insieme ad accompagnare fino alla fine del percorso o comunque a orientare e che poi sono tornati, a ringraziare o semplicemente a salutare, dopo aver trovato, anche grazie ai nostri sforzi, la loro strada. Certo non sono molti, ma in educazione non conta il numero: ognuno è importante in quanto unico.

Ma ricordo anche gli studenti che ci sanno dare grande soddisfazione per l’impegno e lo studio e che raggiungono ottimi risultati, come dimostrano anche gli scrutini appena conclusi.

In questi anni abbiamo cercato di rendere ogni studente protagonista del proprio percorso, dandogli la possibilità di essere parte attiva, di poter esprimere se stesso (penso ad Ali di carta, alla formazione dei rappresentanti, al peer to peer, al Monteore, ad esempio…) e di sentirsi al sicuro.

Il Romero gode di ottima fama a livello provinciale e oltre sostanzialmente per due ragioni:

da un lato per l’alto livello di preparazione che garantisce agli studenti, dall’altro per l’umanità che caratterizza il rapporto con loro, attraverso il prendersi cura, il dialogo educativo, il guardare il loro volto, come ci insegna Rondine.

Su questo fronte c’è ancora molta strada da fare, anche perché ogni anno si accolgono studenti sempre più fragili e disorientati.

Vi chiedo di continuare il percorso che abbiamo tracciato insieme in questi anni, con fiducia e determinazione.

Nella lettera ho aggiunto un messaggio simbolico: un biglietto con semi da piantare: continuiamo a seminare, coltiviamo speranza!

Siamo stati una bella squadra, abbiamo lavorato condividendo obiettivi e significati. Ancor di più siamo stati come una famiglia, infatti ci siamo presi cura anche tra noi l’uno dell’altro nei momenti di necessità. Ho voluto bene ai ragazzi e a tutti voi e sono stata ricambiata.

Grazie di cuore a ciascuno di voi! Vi giunga il mio abbraccio più caloroso!

Ringrazio  il vicesindaco dott. Terzi oggi presente. Mi fa molto piacere che sia qui: la collaborazione con gli Enti Territoriali è stata di primaria importanza per la crescita di questo istituto. A lei consegno un desiderio e una speranza:  chiedo di continuare a sostenere e valorizzare questo polo scolastico, riferimento riconosciuto e apprezzato dalle famiglie del territorio.

Lo dimostrano i numeri: 20 classi in più in dieci anni, anche nel 25/26 ci saranno 66 classi e 1400 studenti provenienti da tutti i comuni della valle e oltre.

Il Romero è una realtà importantissima, che  da un lato garantisce un servizio di eccellenza ai nostri ragazzi, che si distinguono infatti nella prosecuzione degli studi, dall’altro consente alle realtà produttive di poter contare su giovani preparati da inserire nel mondo del lavoro (i nostri diplomati che scelgono di lavorare trovano un posto in pochi mesi).

Ringrazio per la collaborazione intensa, sincera e proficua il vicepreside, lo staff, il comitato tecnico, i docenti referenti dei vari progetti, i tecnici, il DSGA e il personale di segreteria.

Albino, 14 giugno 2025

Maria Peracchi