“La Vallata dei Libri Bambini” – Incontri con Clima e Bonfiglioli

Le classi 3M e 3N hanno organizzato e condotto gli incontri a distanza con Gabriele Clima e Benedetta Bonfiglioli.

Giorgio Vedovati

Docente e referente

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Due autori al Romero!

Giovedì 24 e martedì 29 marzo, noi studenti di 3M e 3N, a conclusione del nostro PCTO, abbiamo incontrato Gabriele Clima e Benedetta Bonfiglioli, autori invitati nella cornice del Festival La vallata dei libri bambini, arrivato quest’anno alla sua nona edizione.

I libri che abbiamo letto e approfondito sono: Con le ali sbagliate e Senza una buona ragione.

Circa la vicenda editoriale del primo romanzo, abbiamo scoperto che, prima di essere pubblicato, Con le ali sbagliate è stato rifiutato da diversi editori importanti che non hanno creduto nella trama del romanzo.

Il romanzo di Gabriele Clima (autore già ospite del Romero) racconta infatti la storia travagliata di Nino, ragazzo in cerca della propria identità sessuale, diviso tra il sentire infinito di Leopardi e lo spleen di Baudelaire. Alla nostra domanda sul perché abbia scelto un argomento così delicato per il proprio libro, risponde: «Io non sono solito partire dalle tematiche, sono un osservatore della realtà, un indagatore della realtà. Molte delle mie storie nascono dalle letture dei giornali e dal captare dinamiche sociali dalle quali sono molto legato, ma senza mai andarle a cercare».

Gabriele Clima parlando del suo testo e spiegandone le tematiche ha citato Michel Foucault, Dostoevskij e il correlativo oggettivo di Eugenio Montale, ammettendo di lavorare spesso per immagini e simboli, di cui ci sono esempi molto originali nel libro. Ha poi accennato al rapporto con suo padre, ricordando il delicato equilibrio che dev’esserci tra genitori e adolescenti per evitare il rischio dell’incomunicabilità.

Riportiamo un estratto del libro che ci ha colpito particolarmente:

C’era una foto, su Instagram, un po’ di tempo fa, di un pettirosso, su un ramo, contro un cielo grigio. Cantava, e l’aria fredda rendeva visibile il suo canto condensandolo in minuscoli sbuffi bianchi che salivano in quel grigio a distanze regolari. Avevo pensato che era un’immagine bellissima, l’aria che rende visibile ciò che visibile non è, che rivela una bellezza che nessuno più vedere. Avevo guardato papà, seduto in poltrona, davanti a me. Lui aveva abbassato il giornale, mi aveva sorriso. E per un attimo avevo sperato che quello spazio, quell’aria, quel vuoto che c’era fra noi rendesse visibile quello che ero io, quello che papà non era mai riuscito a vedere.

Il mio canto.

Lui aveva sorriso, e poi aveva ripreso a leggere il giornale. E io mi ero reso conto che quel vuoto in realtà non rivelava nulla, era solo vuoto, vuoto e basta, nient’altro.

Martedì 29 marzo, ospite per la prima volta al Festival La vallata dei libri bambini, Benedetta Bonfiglioli ci ha raccontato i retroscena del suo lavoro di autrice e i segreti del suo ultimo romanzo intitolato Senza una buona ragione.

A differenza di Gabriele Clima, ammette di avere già in mente l’architettura del romanzo e della sua trama prima d’iniziarne la stesura, che avviene in poche settimane, durante l’estate: essendo anche una docente d’inglese del liceo può dedicarsi alla scrittura nei mesi centrali dell’anno.

Nel suo ultimo libro ha usato volutamente un narratore inaffidabile e reso la narrazione più interessante donandole una patina da romanzo giallo. La storia parla infatti del rapporto tra Bianca e Mila, della loro presunta amicizia che in realtà si rivela un inganno enorme e a farne le spese è l’ingenua protagonista.

Benedetta Bonfiglioli nasce come scrittrice essendo anzitutto una vorace lettrice: ama Virginia Woolf e T. S. Eliot, ma anche i gialli (come Dieci piccoli indiani di Agatha Christie) e cita Aidan Chambers e Pierre Lemaitre, ma anche la frase di Umberto Eco che recita: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.»

La protagonista Bianca subisce atti di bullismo e non vuole condividere il suo dolore con i genitori. A suo avviso gli adulti nel rapportarsi con i più giovani dicono “Tutto va bene”, invece dovrebbero dire “Va tutto bene?”. La scrittrice sottolinea così come, per gli adolescenti, gli adulti sono delle comparse anche nella vita reale, e si accorgono solo “a modo loro” di ciò che accade veramente ai ragazzi.

Nel concludere il nostro articolo riportiamo una riflessione della scrittrice che ci ha colpito: “Gli adolescenti sono lo spicchio di umanità che preferisco, sono come l’oceano, senza limiti, gli adulti invece sono i continenti, i limiti necessari per incanalare il loro desiderio d’infinito”.

Dopo l’esperienza di rinascita che vive Bianca nell’ultima parte del romanzo, attendiamo il sequel della sua storia nel prossimo romanzo!

Registrazione dell’incontro con Clima: https://www.youtube.com/watch?v=2vK9uCVkST4

Registrazione (parziale) dell’incontro con Bonfiglioli: https://www.youtube.com/watch?v=vSU47hB3IAA

Le classi 3M e 3N

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