La 4U alla scoperta di Bruxelles

Il racconto del viaggio a Bruxelles (e dintorni) della classe 4U.

Giorgio Vedovati

Docente e referente

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Quest’anno la classe 4U ha scelto Bruxelles come meta del viaggio d’istruzione, quattro giorni a fine marzo per scoprire le bellezze della metropoli europea per eccellenza. Siamo partiti la mattina di lunedì 27 da Orio al Serio e una volta nella capitale belga abbiamo visitato l’Atomium e il vicino Museo del design. Orientarsi a Bruxelles non è stato facile: data la grande quantità di linee di tram, autobus, filobus e metro, capire quale fosse quella giusta da prendere non è stato immediato ma ci siamo adattati. Nel pomeriggio è stata la volta del magnifico centro storico con la Grand Place, le Gallerie Reali Saint-Hubert e la Cattedrale di San Michele e Santa Gudula, oltre alla piccola statua del Manneken Piss (simbolo di Bruxelles). Siamo passati infine per il quartiere Sablon e abbiamo ammirato la ruota panoramica presso il Palazzo di Giustizia ma senza salirci sopra.
Martedì è stato il giorno dedicato al quartiere europeo: abbiamo avuto modo di conoscere un’eurodeputata italiana e vedere il grande emiciclo del Parlamento europeo. Nel pomeriggio, presso uno degli edifici della Commissione europea, è stato interessante seguire la lezione tenuta dal dr. Luigi Fiorino, membro dell’ECHO.


Mercoledì siamo partiti per Bruges, che dista 100 chilometri da Bruxelles. Accompagnati da un cielo nuvoloso e dall’aria fredda ancora invernale abbiamo visitato il centro storico patrimonio UNESCO restando ammirati dal suo fascino antico. Non mancavano le cioccolaterie e i waffle, tutto sembrava come in una cartolina. Abbiamo preso anche un battello turistico e percorso i canali della cittadina godendo dei suoi scorci migliori. Tornati a Bruxelles, dopo cena abbiamo rivisto le
Gallerie Reali, fatto acquisti e scattato tante fotografie.
L’ultimo giorno, giovedì 30, ci ha riservato due tappe importanti. Anzitutto la visita al Museo napoleonico di Waterloo, che si trova a fianco della celebre collina della battaglia napoleonica; in secondo luogo il Bois du Cazier, dove una guida italiana ha saputo raccontarci magistralmente la vicenda della tragedia di Marcinelle del 1956.
Il rientro è stato senza imprevisti e possiamo dire che ne è valsa la pena. Ci siamo divertiti tutti moltissimo e abbiamo fatto gruppo gestendo anche alcuni imprevisti. Tornare nella nostra scuola ad Albino e riprendere i ritmi è stato un po’ difficile all’inizio. Consigliamo caldamente questa gita.

prof. R. Gelmi e la 4U

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